3. La discesa dello Spirito ci pone sempre più diffronte ad atti che non abbiamo portato a termine (incompiuti).
La chiarezza è Fonte dello Spirito e l'obbedienza al Piano Divino è essenziale per chi viaggia nello Spirito.
La santità dell'Atto nello Spirito presuppone che colui che ha in mano il potere interiore come coscienza diriga gli eventi. Ecco perchè è necessario intervenire per sanare ciò che non è stato portato a compimento altrimenti a lungo andare il buio può nuocere ciò che la Luce fa risaltare come atto incompiuto.
E' il momento in cui interviene la Misericordia che ci aiuterà ad entrare nella miseria dell'Atto e cosi fortificarlo con la volontà di porre fine ai soliti giochi e illusioni di campo che durante la via ostacolano il cammino.
4. Mano a mano che si entra nella chiarezza della Manifestazione la luce rischiara tutto ciò che prima sembrava esistere ma era soltanto una parvenza, un'illusione, per farvi desistere dal sentiero, dalla via, dal cammino.
Il corpo di luce o merkaba instaura un processo lento che mette in evidenza tutto quello che prima sembrava oscuro, racchiuso in una scatola.
L'evidenza del chiarore della luminosità leva i sigilli dell'oblio e della parvenza.
Più andrete avanti nel processo e più vi accorgerete che la luce che avete incorporato vi rispecchierà sempre più l'ambiente e coloro che vi dimorano.
La Luce è sacralità nell'Atto Manifesto e pone in evidenza l'oscurità come assenza di luce chiarificatrice.